sabato 26 aprile 2014

SANTO STEFANO PROTOMARTIRE


 Le nuove conversioni dovute alla predicazione degli Apostoli crescevano in numero elevato, al punto che essi furono costretti ad eleggere sette Diaconi che provvedessero agli affari materiali e di importanza secondaria.
Uno di questi, era Stefano, che rimase a Gerusalemme nonostante la persecuzione dei cristiani seguente al divieto fatto agli Apostoli di insegnare nel nome di Gesù. Stefano divenne il bersaglio preferito di quanti odiavano e non tolleravano i cristiani. Un giorno Stefano rispose con la veemenza della parola ispirata, mettendo in luce la nuova legge e la nuova alleanza superiori alla legge antica. I suoi interlocutori non seppero tenere testa alla sua eloquenza e riuscirono a farlo tacere solo con la violenza. Comperarono dei testimoni e condussero Stefano davanti ai giudici chiedendo la sentenza di morte. Stefano chiese la parola per la sua difesa e nuovamente esaltò la nuova alleanza e la nuova legge, imputando loro la morte del Messia. Fu trascinato fuori dalla città e lo lapidarono. Caduto in ginocchio proclamò le parole: "Signore, Gesù ricevi il mio spirito. Non imputar loro questo peccato." 


martedì 22 aprile 2014

SAN MICHELE ARCANGELO







San Michele Arcangelo
Nel Nuovo Testamento il termine "arcangelo" è attribuito a Michele. Solo in seguito venne esteso a Gabriele e Raffaele, gli unici tre arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, il cui nome è documentato nella Bibbia. San Michele, "chi come Dio?", è capo supremo dell'esercito celeste, degli angeli fedeli a Dio. Antico patrono della Sinagoga oggi è patrono della Chiesa Universale, che lo ha considerato sempre di aiuto nella lotta contro le forze del male.
Patronato: Polizia, Radiologi, Droghieri
Etimologia: Michele = chi come Dio?, dall'ebraico
Martirologio Romano: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente. 

SAN NICOLA DI BARI


San Nicola di Mira
San Nicola era nato a Patara in Licia, una provincia nel sud dell'Asia minore. Mira, città di cui il Santo divenne vescovo, era la capitale della provincia e sede episcopale fondata da S. Nicandro. I dati biografici più accreditati, tramandatici dalla Chiesa greca, riportano che il Santo fu imprigionato e perseguitato sotto Diocleziano. Vent'anni dopo la prigionia, partecipò al Concilio di Nicea, unendo la sua voce alla condanna dell'eresia ariana. Le informazioni storiche tramandano inoltre che morì a Mira, nella cui cattedrale fu tumulato.
A questi fatti "storici", è andata associandosi nel corso dei secoli una vastissima letteratura tradizionale, della quale riportiamo qui alcune parti significative e popolari.
Nicola ricevette un'educazione di alto livello da genitori pii e virtuosi, che lo iniziarono alla lettura delle Sacre Scritture sin dall'età di 5 anni. Morirono quando Nicola era ancora giovane, lasciandogli in eredità una discreta fortuna, che il santo decise di destinare ad opere di carità. L'occasione per tale gesto giunse ben presto: un cittadino di Patara aveva perduto ogni suo avere, e le sue tre figlie, prive di dote, non potevano trovare marito. Nella disperazione, il padre stava per votarle ad una vita disonorevole. Avendo udito ciò, Nicola prese una borsa d'oro e la gettò nottetempo attraverso la finestra della casa dell'uomo. Tale somma fu usata come dote per la figlia maggiore, che si sposò ben presto. Nicola si comportò ugualmente per le altre due figlie; venne scoperto dal padre, che usò espressioni di immensa gratitudine verso il benefattore.
Nicola si trovava nella città di Mira quando il clero ed il popolo si riunirono per l'elezione del loro nuovo vescovo. Come già detto, si era ai tempi delle persecuzioni di Diocleziano, all'inizio del IV secolo. Secondo alcuni testi tradizionali greci, "il divino Nicola fu arrestato dai magistrati, torturato, incatenato e gettato in carcere insieme ad altri cristiani. Quando Costantino, scelto da Dio, successe a Diocleziano, i prigionieri vennero rilasciati, e con essi l'illustre Nicola". San Metodio aggiunge che "...grazie agli insegnamenti di Nicola, la metropoli di Mira non fu contaminata dall'eresia ariana, da lui rigettata come veleno letale". Metodio non menziona la partecipazione di Nicola al Concilio di Nicea, ma secondo altri autori egli fu là presente ed attivo, al punto di schiaffeggiare, pieno di indignazione, lo stesso Ario! In seguito a ciò Nicola fu privato delle sue insegne episcopali ed imprigionato, ma la tradizione tramanda che Nostro Signore e Sua Madre intervennero direttamente, liberarono il Santo e lo reintegrarono nel suo rango. Nicola adottò anche drastiche misure per combattere il paganesimo e abbatté numerosi templi, tra cui quello della dea Artemide, il più importante nel territorio della sua eparchia.




martedì 15 aprile 2014

SETTIMANA SANTA

Beata Vergine Maria Addolorata
La memoria della Vergine Addolorata ci chiama a rivivere il momento decisivo della storia della salvezza e a venerare la Madre associata alla passione del figlio e vicina a lui innalzato sulla croce. La sua maternità assume sul calvario dimensioni universali. Questa memoria di origine devozionale fu introdotta nel calendario romano dal papa Pio VII (1814). (Mess. Rom.)
Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico
Martirologio Romano: Memoria della beata Maria Vergine Addolorata, che, ai piedi della croce di Gesù, fu associata intimamente e fedelmente alla passione salvifica del Figlio e si presentò come la nuova Eva, perché, come la disobbedienza della prima donna portò alla morte, così la sua mirabile obbedienza porti alla vita. 

QUESTA E LA SETTIMANA DELLA PASSIONE  NESSUN COMMENTO  SOLO MEDITAZIONE